mercoledì 25 maggio 2011

Manu Bennett: gladiatore non solo sul set

L'attore della serie tv "Spartacus: Sangue e sabbia" si racconta



Manu Bennett è Crixus, il gladiatore di "Spartacus: Sangue e sabbia", la serie tv più cruda del momento. Ampio spazio a sangue e sesso sullo sfondo di una Roma antica che costr inge a scegliere se uccidere o essere uccisi. L'attore si racconta a Vanity Fair e ringrazia la madre, morta in un brutto incidente, che gli ha dato la forza per combattere nella vita e sul set.

Nei panni di Crixus si sente a proprio agio, un combattente ma anche un perdente in cui si è immedesimato grazie alle proprie esperienze passate: "A 14 anni avevo una specie di nemico, un ragazzo che faceva la mia stessa scuola. Eravamo molto diversi, io studiavo danza classica e lui guidava la moto. Finché un giorno rimasi coinvolto in un incidente stradale: mia madre morì, io mi risvegliai dal coma in una stanza di ospedale. E quel ragazzo era lì. Mi mise una mano sulla spalla e pianse. Più tardi scoprii che anche lui aveva perso la madre. Diventammo amici e lo siamo tutt'ora. Quando lessi la sceneggiatura di Spartacus, il rapporto tra Spartaco e Crixus mi ricordò lui: nonostante fossimo diversi, avevamo trovato un contatto grazie alle emozioni".

Anche l'adolescenza non fu facile: " Ho dovuto imparare a fare i conti con i sentimenti suscitati dalla perdita di mia madre e oggi non sarei un attore se non mi fosse successo quel che è successo. La musica mi ha aiutato tantissimo nei momenti difficili, il rugby invece mi è servito soprattutto per buttare fuori la rabbia. Iniziai a giocarci per caso. Andai in Nuova Zelanda per il funerale di mia madre e mi trasferii lì da alcuni parenti che mi iscrissero in un collegio maori, una scuola maschile che sembrava una palestra di gladiatori: mettere su muscoli era l'unico modo per sopravvivere." e continua "Un giorno un ragazzo mi pestò a sangue, mi avrebbe ammazzato se non lo avessero fermato. Cominciai a fare pesi e a irrobustirmi."

"Finito il college tornai in Australia, mi iscrissi a una gara di modelli e vinsi. Il premio era un viaggio in Inghilterra, dove trovai lavoro e cominciai a girare l'Europa." Dopo aver viaggiato in Canada e negli Usa tornò in Australia ed ecco la svolta: nel 1993 cominciò la carriera nel cinema e in tv dove nel 2004 salvò la vita a un uomo che stava per morire bruciato in un reality show che Bennett conduceva "Doveva superare una prova molto pericolosa, all'improvviso era avvolto nel fuoco, lo buttai a terra per spegnere le fiamme con la sabbia".

Sul set di Spartacus invece è toccato a lui un piccolo incidente: "Per rendere le scene di combattimento più realistiche ci spingiamo al limite. Usiamo spade vere, di plastica dura e morbide. Un giorno per sbaglio uno stuntman mi ha colpito con la spada vera. Proprio all'altezza del cuore".

GLI ETRUSCHI DALL'ARNO AL TEVERE





Produttrici di una grande ricchezza impostata su agricoltura materie prime e commerci le città dell'Etruria fra i due fiumi dell'Italia centrale vissero una storia tutta giocata sulla loro gelosa autonomia e alla fine sul rapporto perdente con Roma: una vicenda che Cortona tutt'oggi evidenzia con vivaci iniziative legate all'antico passato etrusco...

../files/Articoli_Riviste/147cortina.jpg

Vivere a ridosso dei fiumi: un obiettivo tenacemente perseguito fin dalla nascita dei primi agglomerati urbani. Lo fu per le popolazioni che vissero tra Tigri ed Eufrate, per gli Egizi lungo il Nilo, per gli Indiani a ridosso del Gange. Il fiume nel mondo antico, e dunque anche per gli Etruschi, è anzitutto risorsa idrica per l’agricoltura e l’allevamento, habitat favorevole alla caccia e alla pesca, luogo ricco di prodotti secondari spesso preziosi per la vita quotidiana (come le canne palustri, abbondantemente utilizzate nella carpenteria e nelle costruzioni, i giunchi, alcune specie di erbe); è, naturalmente, via di trasporto per uomini e merci, tramite zattere o barchini, di cui ci parlano le fonti antiche e i rinvenimenti archeologici (specialmente i modellini di barche). Il fiume costituisce altresì un confine tra città, etnie diverse, ma è anche luogo di contaminazione e osmosi fra culture, nonché sbocco verso il mare. Come tutti i corsi d’acqua in Etruria, proprio per questa carica di elementi positivi per la vita dell’uomo, il fiume è dimora di un dio, di cui talvolta si conosce il nome: è il caso di un bronzetto di atleta rinvenuto a metà Ottocento in località Quarata vicino ad Arezzo, con dedica alla divinità Clanin(sl), cioè il fiume Clanis, la Chiana.

Tutto è pronto per il sì tra la Corvaglia e Burns

Le nozze previste per il 28 maggio

maddalena corvaglia, nozze, stef burns

Mirandola, nelle campagne vicino a Modena, è già pronta per la grande festa. Quella per il matrimonio tra Maddalena Corvaglia e Stef Burns, musicista di Vasco Rossi, dal quale l'ex velina aspetta un bambino. E' qui infatti che la coppia, sabato 28 maggio, alle 17 salirà sull'altare per pronunciare il fatidico "sì".


In allestimento da giorni "La Personala", la splendida villa alla periferia di San Giacomo Roncole. Tutto dovrà essere perfetto per l'arrivo di decine di vip pronti a festeggiare l'epilogo più bello per ogni grande storia d'amore: un matrimonio da sogno, anche questo, a suo modo, unico.A cominciare dai due testimoni di nozze.

L'ex velina Elisabetta Canalis per la sposa, il rocker Vasco Rossi - che potrebbe anche celebrare con una delega del sindaco - per lo sposo. Se poi arriverà anche George Clooney, le nozze della bionda che fin dai tempi di "Striscia la notizia" ha fatto sognare gli italiani, diventeranno un evento indimenticabile per le terre della Bassa. Insomma, dopo la lunga e travagliata relazione con il comico Enzo Iacchetti e il fidanzamento finito male con il musicista Morgan, Maddalena sembra aver finalmente trovato la serenità e l'allegria insieme a Stef; un incontro avvenuto per caso: lei, fan di Blasco al punto di avere fatto un tatuaggio con le parole di una canzone del rocker zocchese, sarebbe andata nel backstage dopo un concerto. Dove è scattata la freccia. Stef Burns - per chi non lo conoscesse - americano 51enne, è il chitarrista della band di Vasco Rossi. Separato, padre di due figli, è sempre in gran forma. Vive da anni in Emilia, vicino a Vasco e alla villa scelta per il matrimonio.

L'ex velina 31enne, originaria del Salento, è stata fotografata pochi giorni fa dai paparazzi per strada a Milano. Truccata e biondissima, con una carica sensuale da lasciare a bocca aperta. Prorompente seno in vista e andamento ballerino, con un vestitino leggero che le copriva appena il lato b, un velo che accentuava il décolleté talmente esplosivo da non tentare nemmeno di “ingabbiarlo” in un reggiseno. Particolari che hanno fatto sorgere più di un dubbio di una sospetta gravidanza, poi rivelata da Maddy: “Da otto mesi vivo una straordinaria storia d'amore con Stef. Da lui aspetto un bambino, che nascerà in autunno”.

Un'intervista che ha rapidamente conquistato le pagine dei siti internet di gossip che sabato si riempiranno di foto del super evento Mirandoliano.

Belen e Cecilia a spasso per Montenapo


Stesso look da shopping per le sorelle Rodriguez


Shorts e gambe in vista, maglietta bianca e scarpe basse, le sorelline Rodriguez vanno a fare shopping. E non si può certo dire che non si assomiglino, con questo look casual da pomeriggio milanese Belen e Cecilia sembrano addirittura quasi gemelle. Promosse a pieni voti sia davanti che nel lato B, che la più piccola delle due mette ben in mostra durante una "grattatina" un po' maldestra sulla schiena.

belen cecilia rodriguez


Indecise su quali scarpe e quali abiti aggiungere al già ben fornito guardaroba le due argentine passeggiano in Montenapoleone guardando le vetrine ed entrando nei lussuosi stores della famosa via milanese. Tra loro c'è un bellissimo feeling, e insieme le sorelline pare stiano proprio bene.


Cecilia non l'ha mai negato, anzi, lei adora la sua sorella più grande e famosa e l'ammira profondamente. Starle accanto non può che esserle utile per... ricalcare le sue orme.

Ercole il fondatore

Ercole e le sue fatiche rivivono grazie all'affetto di Bresciache con una inedita mostra torna alle origini per rendere omaggio al suo leggendario fondatore...

Ercole (in greco ‘colui che è reso celebre da Hera'), figlio di Zeus e Alcmena, è uno dei personaggi più celebri della mitologia classica. Ricordato da innumerevoli fonti, il suo mito si diffuse nel mondo greco e poi in quello romano grazie alla fama delle "dodici fatiche" che l'Eroe dovette affrontare per riscattarsi dalla colpa di aver ucciso i propri figli in un momento d'ira, suscitatogli appunto da Hera. Nell'età più antica Ercole è armato di elmo, corazza, spada, arco, clava, coperto a volte dalla pelle del leone di Nemea (leonté). Nelle "dodici fatiche" - canonizzate nel V sec. a.C. - è rappresentato bambino, giovinetto, uomo adulto o al limite della vecchiaia; le sue gesta sono gloriose, laboriose, comiche. Ogni epoca riconosce nella figura dell'Eroe la fatica di vivere, ma nello stesso tempo ne ammira le virtù, prima su tutte la forza d'animo e del corpo.

../files/Articoli_Riviste/147ercole.jpg

La figura di Ercole domina ad Atene all'inizio del VI sec. a.C., quando le sue gesta compaiono sui frontoni dell'Acropoli che lo ritraggono mentre lotta contro l'Idra e combatte Tifone, a rammentare la supremazia marittima della città sull'Egeo. Poi, alla fine del IV sec. a.C., Lisippo fisserà nuovi canoni, rappresentando l'Eroe "in riposo", cioè seduto o appoggiato alla clava, dopo aver compiuto le "dodici fatiche". Se per il mondo greco Ercole impersona l'ideale aristocratico, sin dall'età romana repubblicana l'Eroe è l'ideale al quale aspirano i protagonisti delle vicende storiche, attribuendosi discendenze mitiche, mentre gli imperatori di Roma si riconoscono in lui per le virtù dell'Eroe invincibile. La fortuna iconografica delle "dodici fatiche" è documentata dalle riproduzioni su sarcofagi, terrecotte architettoniche, statue, vasellame prezioso, affreschi, mosaici e molti altri materiali.

../files/Articoli_Riviste/147ercole2.jpg

IL VINO DALL'ANTICHITA' A OGGI

il Vino. Dall'Antichità ad oggi, allestita dal 21 maggio al 5 agosto 2011 a Casalbeltrame (No) negli spazi espositivi di Materima, è una nuova mostra dedicata alla storia del vino. Per diversi aspetti si tratta però di evento assolutamente d'eccezione. Innanzitutto per l'ampiezza dell'arco temporale esaminato: in pratica dai primordi della coltura intensiva della vite ad oggi. Ma soprattutto per la rilevanza e il numero dei materiali originali riuniti per raccontare questa lunga, affascinante vicenda: 350 i reperti archeologici, in parte mai prima esposti, che abbracciano tutte le civiltà vinicole del Mediterraneo. Alle testimonianze storiche, inoltre, si uniscono le sculture contemporanee di Marino Marini e Giuliano Vangi, in un gioco di suggestioni antico-contemporaneo che non può non coinvolgere i visitatori.

../files/Notizie/materima9.jpg

Cratere attico a colonnette a figure rosse con simposiasta (scena di banchetto).

"L'ampio nucleo dei materiali presentati - afferma Giuseppina Carlotta Cianferoni, curatore della Mostra e direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze - copre un arco cronologico che va dal III millennio a.C. al XIX secolo d.C.: dalle più antiche testimonianze del Vicino Oriente alla Grecia, dall'Etruria a Roma, per finire, attraverso Medioevo e Rinascimento al periodo Risorgimentale".

La mostra si articolo in quattro grandi sezioni. Nella prima si affronta il tema della vinificazione e viticoltura, partendo dalle sue origini e concentrandosi poi sull'ideologia del simposio greco ed etrusco, con una finestra sul commercio del vino etrusco, giungendo infine alla pratica del banchetto in epoca romana; la seconda sezione riguarda il mondo del Vicino Oriente e della Grecia; la terza l'Etruria e Roma; l'ultima presenta un excursus sul Medioevo e il Rinascimento, fino a giungere al periodo Risorgimentale. A corredo di questo percorso vi sono due sale espositive in cui sono stati ricreati scenari suggestivi e sensoriali: un fondale marino con resti del carico di una nave da commercio di epoca etrusca ed una sala tricliniare di epoca romana.

../files/Notizie/materima7.jpg

Cratere attico a colonnette a figure rosse con simposiasta (scena di banchetto).

Il cuore della mostra è rappresentato dai principali temi che costituiscono la cultura del vino e della viticoltura, intesi come produzione, tecnologia, costume e territorio. Viene trattato il tema della coltivazione della vite e della produzione del vino nel mondo antico con particolare attenzione all'Italia, evidenziando gli aspetti - storico, sociale, artistico, antropologico e culturale - del consumo della principale bevanda dell'antichità. Lo studio attento delle fonti iconografiche e letterarie offre una ricca documentazione sui vini e sul loro approvvigionamento, nonché sul banchetto e sul simposio.
Un cospicuo nucleo di materiali mostra, a volte con pitture vascolari, altre volte con lastre fittili a rilievo o piuttosto con materiali lapidei, la tradizione della produzione del vino, la vinificazione e l'ideologia del simposio legata al culto di Dioniso.

../files/Notizie/materima25.jpg

Lastra fittile a rilievo tipo "Campana" di fine I sec. a.C. inizi I sec. d.C.

Si segnala una scena di banchetto su lastra fittile a rilievo da Murlo (VI sec. a.C.), scene di vendemmia e pigiatura dell'uva su vasi attici a figure rosse, come la grande kylix "a occhioni"a figure rosse o il cratere del pittore di Firenze, databili tra la fine del VI e la metà del V secolo a.C.. Legate ancora al banchetto si possono ammirare alcune urne etrusche in alabastro, di cui la più imponente è un'urna bisoma con coniugi a banchetto proveniente dalla tomba dei Calisna Sepu a Monteriggioni (Si). La cultura del banchetto in Etruria è grandemente testimoniata dai corredi funebri che sono stati rinvenuti e qui presenti, ad esempio, con un corredo in bronzo proveniente da San Cerbone (Populonia), un corredo in ceramica etrusco corinzia e bucchero o con un grande foculo di produzione chiusina. Una statua in marmo che rappresenta un Dioniso bambino ci conduce al tema del culto di Dioniso nella tradizione della viticoltura, della produzione e consumo del vino. La tipica ceramica della fine dell'età repubblicana ed inizio di quella imperiale, la terra sigillata italica, introduce alla tradizione del banchetto romano.

../files/Notizie/materima6.jpg

Cratere attico a colonnette a figure rosse con scena di spremitura: Dioniso e satiri che spremono l'uva.

Nella seconda sezione vengono messi in esposizione numerosi oggetti che documentano la cultura materiale legata al vino nel modo del Vicino Oriente antico, a partire dal III millennio fino al VI sec. a.C. Un gruppo di materiale proveniente dall'Anatolia rappresenta una delle più antiche testimonianze della tradizione vascolare legata al vino. Imponenti calici micenei provenienti da Rodi ci conducono nelle mense dei grandi principi dei poemi omerici, che al pari dei loro eredi già erano legati al culto del vino e con questo brindavano per suggellare patti e alleanze, festeggiavano vittorie e celebravano riti funebri: il rogo di Ettore, come quello di Patroclo, viene spento con del vino "tutta la notte il rapido Achille dall'aureo cratere con duplice coppa prendendo il vino, lo versava al suolo, bagnava la terra chiamando l'ombra del misero Patroclo." (Iliade XXIII 218-221) "Ma quando figlia di luce brillò l'Aurora dita rosate, il popolo si raccolse intorno al rogo d'Ettore luminoso; e come convennero e furono riuniti, prima spensero il rogo con vino scintillante, tutto, la dove aveva regnato la furia del fuoco." (Iliade XXIV 788-792)

../files/Notizie/materima13.jpg

Statua di satiro in marmo di età romana.

../files/Notizie/materima31.jpg

Anfora (520-510 a.C.) di provenienza sconosciuta con raffigurato Dioniso con il capro tra le menadi.

La terza sezione presenta una grande quantità di materiale da banchetto, con un' abbondante varietà di forme proveniente in massima parte dalle necropoli dell'Etruria laziale e toscana. In questa sezione si presenta inoltre un nucleo di forme in vetro provenienti da Damasco, testimonianza della tradizione dei maestri vetrai damasceni. La mostra si conclude con l'esposizione di alcuni boccali medioevali e rinascimentali, per culminare con un gruppo di bottiglie e bicchieri in vetro recuperati dal relitto del Polluce, affondato nel 1841.

../files/Notizie/materima26.jpg

Askos ad anello con decorazione dipinta (850-750 a.C.).

Il valore aggiunto dell'evento è la fusione ponderata tra queste fondamentali testimonianze del nostro passato ed alcune tra le più suggestive creazioni di due degli artisti italiani moderni più importanti: Marino Marini e Giuliano Vangi. La scelta di esporre opere di questi scultori nasce dal loro essere degli "etruschi contemporanei" che, al pari degli antichi, si sono cimentati nella scultura policroma. Anche per questo i lavori selezionati trovano respiro in questa esposizione, offrendo cesure e unioni con il mondo antico...

Evangeline Lilly di Lost diventa mamma!

Evangeline Lilly

Evangeline Lilly è diventata mamma!

La star di Lost nel weekend è stata avvistata mentre faceva shopping alle Hawaii in compagnia di un bebè.

Si tratterà di un maschietto o di una femminuccia?

Stando a Us Weekly l'attrice ha avuto un bimbo.

Ad ogni modo, non aspettatevi che la diva amante della privacy divulghi eventuali dettagli sul parto o sul nome del figlio. Al termine di Lost aveva rivelato a E! News di volersi ritirare a vita privata.

"Ho bisogno di tranquillità", aveva detto Lilly. "Voglio sparire per un po' e godermi la normalità".

Non ci sorprende quindi che la notizia della gravidanza dell'attrice fosse emersa quando erano iniziate a circolare le prime foto che la ritraevano con il pancione, ad aprile.

Si tratta del primo figlio per Lilly ed il fidanzato Norman Kali, il quale lavorava per la serie come assistente alla produzione.

Congratulazioni!

mercoledì 18 maggio 2011

Bianca Balti, curve... e non solo

La modella posa in costume bianco a Cannes

Una venere bianca ed eterea in costume nell'acqua limpida di un piscina. Bianca Balti ha avuto modo di sfoggiare la sua incredibile bellezza, il suo fisico perfetto, il suo volto acqua e sapone, anche a Cannes, dove è lei la più affascinante. Madrina e testimonial per il brand di gioielli De Grisogono la splendida modella seduce con la sua quasi timida sensualità.

bianca balti, cannes, de grisogono, costume bianco,

Niente succinti bikini infatti, ma un costume intero a culotte, dal quale però le sue curve e le forme perfette appaiono ancor più “desiderabili”. Da quando è stata scelta come testimonial per Tim i brand la corteggiano, non puntando tuttavia solo sul suo corpo. Un vero peccato per delle forme così conturbanti e sicuramente un cambio di rotta. In una testimonial donna c'è anche dell'altro?

"Bianca Balti è bellissima, ma coprirla così è un sacrilegio", aveva ammesso persino Belen, quando infuriata con tutti si era tolta i sassolini che aveva nelle scarpe attaccando Tim per averla "scaricata". E la showgirl, mettendo in dubbio le scelte del gestore telefonico, aveva pur detto una sacrosanta verità.
Bianca Balti è bella e sensuale, sexy e irresistibile, ma fisicamente poco valorizzata. L’ultimo brand ad arruolarla è stato quello di gioielli De Grisogono, che proprio a Cannes ha presentato la sua nuova testimonial e madrina, tutta di bianco vestita, regale e bellissima, senza scollature ardite o curve troppo ostentate però. Insomma un modello di bellezza "diverso", non solo conturbanti forme, ma qualcos'altro, a cui non eravamo più abituati.

Ecco Patty l'amante di Schwarzenegger

Diffuse le sue foto online

La presunta amante e madre del figlio illegittimo di Arnold Schwarzenegger adesso ha anche un volto e un nome. Si chiama Mildred Patricia Baena, detta Patty, e ha lavorato per gli Schwarzenegger per 20 anni, prima di andare in pensione, lo scorso gennaio. Patty, che ha 50 anni, per i primi tempi non ha rivelato all'ex governatore, che il figlio era suo.

arnold schwarzenegger, amante, patty

Sulla sua pagina di MySpace Mildred Patricia Baena si dice "single", "madre orgogliosa" e alla ricerca di "una relazione seria".

L'ex Terminator ebbe una relazione con lei nel 2001, due anni prima di decidere di candidarsi a governatore della California. E lei rimase incinta proprio nello stesso periodo in cui la moglie, Maria Shriver, aspettava il quarto figlio da Arnold. Per dieci anni Schwarzy ha mantenuto il segreto più completo, anche grazie alla collaborazione di Patty stessa, che mentì anche al proprio marito dicendogli che il figlio era suo. E per dieci anni Maria Shriver ha quindi convissuto con la governante all'insaputa di tutto.

Schwarzenegger, dal canto suo, ha sottolineato di essersi assunto in questi anni il "completo carico" del mantenimento del figlio illegittimo. Lasciata però la carica di governatore l'ex Terminator ha deciso di dire la verità a sua moglie e così anche la "fedele collaboratrice familiare" ha ammesso l'intera vicenda raccontando la sua versione al Los Angeles Times.

Adesso l'immagine pubblica dell'ex governatore è ufficialmente in caduta libera. Anche le accuse di molestie sessuali che lo avevano colpito negli anni passati e dalle quali era riuscito a sfuggire indenne, adesso, tornano più che mai di attualità. La sua carriera di oratore e di attore sono a serio rischio. Lui, dal canto suo non può che ammettere che "comprende il terribile errore commesso e dovrà fare molto per ricucire il rapporto con la sua famiglia". Così una fonte vicina all'ex governatore della California descrive alla Cnn lo stato d'animo di Schwarzenegger all'indomani della sua ammissione. Intorno alla quale ci si aspettano ancora molte sorprese.

Elisabetta Canalis, bikini bollente a Cannes

L'ex velina sfoggia curve sexy e... spigolose

elisabetta canali, yacht, cavalli, bikini, cannes, afef

Costole sporgenti e ventre superpiatto per Elisabetta Canalis, che a Cannes va in controtendenza e si spoglia. Mentre sul red carpet le celebrità fanno a gara per sfoggiare l'abito più elegante, l'ex velina, ospite sullo yacht di Cavalli, viene immor

talata in un micro-bikini nero, che mette in mostra la sua abbronzatura e le sue curve sensuali, ma... un po' troppo spigolose.

Costole sporgenti e ventre superpiatto per l'ex velina, che sembra però orgogliosa della sua estrema magrezza e si spoglia sempre più volentieri. Il lato B invece resta da copertina, come il décolleté, che pare voler sfuggire sotto al bikini. Nel complesso Eli fa la sua "solita" gran bella figura e gli spigoli e le costole un po' troppo in evidenza non rompono l'incantesimo del suo sex appeal. Quell

o che tiene George al suo fianco ormai da quasi due anni.

Sul lussuoso yacht dell'amico Cavalli non c'è traccia però del suo bel fidanzato, ma l'attore è atteso a Cannes, dove l'amico Brad Pitt ha presentato il suo nuovo film "Tree Of Life". Eli lo aspetta, pigramente in relax tra vip e celebrità stellari, una di loro ormai a tutti gli effetti.

Abiti, costumi e gioielli per scoprire la Maria Callas

Palazzo Te di Mantova ospita una mostra dedicata ad un'icona del Novecento. Il mito della 'Divina' continua ad affascinare







Da una parte l'artista, divina, amata dalle folle, idolatrata dal suo pubblico, elegante ed austera, dall'altra una donna appassionata, intensa, struggente, capace di vivere tutto di pancia e di trasformare le emozioni in note. In sintesi Maria Callas, ossia una delle icone più amate del Novecento. La Divina, come la chiamavano i suoi estimatori, ha lasciato un segno indelebile nel mondo della musica lirica, divenendone lei stessa simbolo oltre che grande interprete.


L'ARTISTA E LA DONNA - Passata per i palcoscenici di tutto il mondo, da New York, a Verona, ad Atene, a Buenos Aires, a Rio de Janeiro la Callas, al secolo Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheròpoulos, è stata durante tutto lo scorso secolo un'icona indiscussa e una musa senza rivali in grado di affascinare con la magia della sua voce unica e con la sua vita intensa e appassionata. Quello del pubblico per la Callas è stato un amore grande, reso se possibile ancora più intenso dalle travagliate vicende sentimentali della straordinaria musicista. La sua decennale relazione costellata di violenti litigi e penose gelosie con l'armatore Aristotele Onassis infatti sin dall'inizio aveva affascinato gli appassionati di gossip, diventando uno dei più paparazzati tormentoni dell'epoca, ma la chiusura tanto inaspettata quanto dolorosa – Onassis aveva messo fine alla storia con la Callas per sposare di lì a poco Jacqueline Kennedy - aveva in qualche modo umanizzato una vera e propria divinità della musica rendendola certamente ancora più cara ai suoi sostenitori, ma segnando drammaticamente l'inizio del declino di una star senza concorrenti.

UN MITO IN MOSTRA A MANTOVA - Sarà il glamour degli anni in cui la Callas trovava ufficialmente consacrazione internazionale (memorabile fu la fortuita partecipazione ne I Puritani nel ’49), sarà per il suo timbro originale e assolutamente unico che ha colpito a cuori gli estimatori del genere di tutto il globo, sarà anche per l'innata eleganza che l'ha sempre accompagnata lungo la sua carriera sia sul palcoscenico che nei momenti di vita privata, ma ancora oggi, scavallato lo scoglio del nuovo millennio, Maria Callas continua a vivere come un simbolo di fascino che non teme confronti, una donna e un'artista che come poche altre ha saputo entrare nei cuori e nelle case della gente. Così la sua vita, tanto il lato mondano quanto quello più intimo e personale, continua raccogliere attenzione ed interesse. A Mantova Palazzo Te ospita fino al 5 giugno la mostra Maria Callas. Una Donna, una Voce, un Mito curata da Bruno Tosi, presidente dell'Associazione Culturale Maria Callas di Venezia, offrendo una panoramica sulla sfolgorante carriera di Maria Callas ma anche sulla donna appassionata e affascinante che era. I temi cardine della sua vita, la lirica, il cinema, l'amore ma anche l'amicizia, trovano nuova voce attraverso l'esposizione di oltre un centinaio di oggetti, tra fotografie, costumi di scena, abiti - firmati dai più grandi divi della moda, come Yves Saint Laurent, Lanvin e Christian Dior o anche da Biki, la sarta milanese che ne curava l'immagine - e gioielli, e offrono allo spettatore uno scorcio sulla vita di uno dei personaggi chiave del mondo della cultura e dell'arte del Novecento.

Milano by night col cuore solidale


Il Bao Bar lancia aperitivi 'sensibili': eventi e mostre per aiutare la Sierra Leone
























Bao Bar di via Eustachi 24 (angolo via Maiocchi) di Milano, nuovo punto di riferimento della Milano by night, inizia una serie di eventi dedicati alla solidarietà. "In questo particolare momento storico - sottolineano i titolari del Bao Bar - il nostro desiderio è quello di sensibilizzare il nostro pubblico verso problemi sociali che talvolta percepiamo solo in maniera marginale. Per questo, la Sparkling events collabora con Emergency nella raccolta fondi per l'avanzamento dei lavori di ampliamento dell’ospedale di Goderich in Sierra Leone". Martedi 17 maggio dalle 19, è in programma un aperitivo con degustazione di prodotti tipici della Sierra Leone e mostra fotografica. Parte dell'incasso sarà devoluto all'associazione per sostenere questo importante progetto.

lunedì 16 maggio 2011

Con gli oli essenziali i capelli splendono



Prepara i tuoi capelli per l’estate

Se l’inverno con il freddo, il vento e l’obbligo del copricapo, non è certo un alleato per i tuoi capelli, l’arrivo del primo caldo di maggio non è da meno! Da giugno in poi, sole salsedine, mollette ed elastici saranno ulteriori motivi di stress per la capigliatura. E allora per poter sfoggiare in spiaggia capelli sani e forti, inizia adesso a preoccuparti della scelta del pettine, della tecnica di asciugatura e del tipo di shampoo che usi. In questo modo puoi prevenire i danni del'esposizione al sole e la caduta che può avvenire d’autunno, se i capelli si sono troppo indeboliti. Ecco allora gli accorgimenti base, consigliati per tutti i tipi di capelli.

Le quattro mosse tutte al naturale per avere capelli splendenti

1) Elimina l’eccesso di sebo. Per combattere l’eccessiva produzione di sebo, che peggiorerà col caldo, fai un massaggio purificante al cuoio capelluto. Prima dello shampoo applica su testa e lunghezze un cucchiaino di olio di sesamo e 5 gocce di olio di ginepro. Aspetta 20 minuti e poi procedi al lavaggio.

2) Idrata e nutri dall’interno. A maggio inoltre, i capelli vanno nutriti dall’interno con gli integratori ricostituenti: ottime capsule di olio di pesce e olio di carota (2 al giorno per trenta giorni) che, oltre a rinforzare la cheratina (che costituisce la struttura del capello) preparano la pelle all’abbronzatura.

3) Applica l’olio di frangipani. Usato da secoli dalle donne polinesiane, questo mix di olio di cocco e olio del fiore di frangipani, si applica sul cuoio capelluto prima dell’asciugatura: è rinfoltente e lucidante.

4) Scegli la testa “al naturale”. Da maggio a settembre, cerca di evitare gli shampoo aggressivi, phon caldi, piastre stiranti, permanenti e tinture. Ogni volta che puoi, privilegia l’asciugatura naturale al sole vaporizzando sulle chiome un infuso di karkadè: ti regala capelli folti con riflessi speziati e luminosi.

Il trucco in più per i tuoi capelli: l’impacco all’aloe vera

Per tutti i tipi di capello, per tutto il mese fai due volte alla settimana questo trattamento riattivante e volumizzante. Metti in una ciotola 5 cucchiai di gel di aloe vera e un cucchiaino di latte in polvere, che contiene aminoacidi utili per ristrutturare i capelli . Amalgama il composto aiutandoti con un cucchiaino. Successivamente aggiungi un cucchiaino di olio (di cocco o meglio ancora, di lino) e mescola. Completa con gli oli essenziali: 2 gocce di olio essenziale alla menta, 2 gocce di olio essenziale alla lavanda, 2 gocce di olio essenziale di rosmarino, che tonificheranno il microcircolo del cuoio capelluto. Prima di utilizzare il composto, bagnati un po’ i capelli . Poi procedi con l’applicazione: spalmati l’impacco sui capelli massaggiandolo con i polpastrelli, stendilo dalla radice fino alle punte. Lascialo in posa per almeno venti minuti, quindi fai uno shampoo, eliminando ogni residuo. Infine procedi all’asciugatura come di solito.

Pippa Middleton pornostar per 5 milioni di dollari?


Gli occhi degli inglesi sono tutti per lei, Pippa Middleton, che nel giorno del royal wedding è riuscita a catalizzare tutti gli sguardi, oscurando quasi la bellezza della sorella sposa.

Solo gli occhi degli inglesi? Naturalmente no, visto che la fama della sorella più famosa del mondo ha oltrepassato l’Oceano fino a giungere in America, dove il cinema non si è lasciato sfuggire quel volto che buca lo schermo.

Il volto sì, ma anche altre parti del corpo, visto che la bella Pippa ha attirato l’attenzione di una nota casa cinematografica specializzata in porno (la Vivid Entertainment), che le ha offerto qualcosa come 5 milioni di dollari per girare una sola scena.

Non ci è dato conoscere la risposta della sorella della sposa, ma non osiamo immaginare l’imbarazzo della corte inglese qualora Pippa accettasse la parte. Roba da divorzio immediato!

Donna etrusca

La donna etrusca ricopriva ruoli importanti, come rivelato dalla presenza della trasmissione del cognome materno nelle iscrizioni funerarie; poteva avere schiavi ed aveva diritto ad un nome completo ed essere titolare di attività produttive.


Nella civiltà Etrusca la condizione della donna era per certi versi privilegiata, compaiono insieme con i mariti nelle scene di banchetto comuni nell’arte funeraria, sarcofagi, rilievi e pitture. Tuttavia non bisogna dedurre l’esistenza di un matriarcato, così come alcuni studiosi avevano inizialmente ipotizzato, gli etruschi avevano soltanto concesso alle loro donne un ruolo effettivamente attivo nella gestione sociale, probabilmente per garantirsi con più facilità la conservazione del modello etrusco.

In base alle testimonianze archeologiche ed epigrafe sappiamo che in Etruria, come nelle altre civiltà antiche, i diritti politici erano riservati ai soli cittadini maschi, e il nome familiare, il nostro cognome, si trasmetteva nella maggioranza dei casi per via paterna. Mentre le donne greche della stessa epoca rimanevano recluse nel loro ambito privato, dal gineceo potevano uscire solo per partecipare a processioni o funerali, mantenevano una posizione del tutto secondaria nei confronti degli uomini, le donne etrusche, come le donne romane partecipavano ai banchetti con i loro consorti e assistevano alle gare atletiche ed agli spettacoli.

Questo fu motivo di scandalo per molti scrittori greci, che consideravano questo tipo di condotta un chiaro esempio di depravazione morale etrusca, secondo lo storico greco Teopompo, le donne etrusche non solo condividevano la mensa con i propri mariti ma anche con altri uomini presenti al banchetto, arrivando perfino ad ubriacarsi e a rivolgere le proprie attenzioni nei confronti degli ospiti molto oltre il lecito, con l’inevitabile risultato che nascevano bambini di cui si ignorava chi fosse il padre.

Plauto sostiene che le fanciulle etrusche avevano l’abitudine a prostituirsi per procurarsi la dote, sono sicuramente giudizi distorti di chi non riusciva a comprendere un comportamento diverso da quello di cui era abituato. La realtà, come sempre, è molto meno romanzata e sicuramente la morale greca aveva l’unico scopo di non mettere in crisi il proprio rigido ordinamento sociale dei generi, ovviamente Teopompo deve essere stato il precursore del gossip, tanto che fin dall’antichità veniva ritenuto la lingua più velenosa della letteratura greca e soprannominato “maledicentissimus”

Jennifer Aniston è una dentista ninfomane

L'attrice sexy nel nuovo film "Horrible Bosses" di Seth Gordon che uscirà a luglio negli Usa


Che avesse voglia di cambiare vita lo si era capito dal nuovo look deciso e sexy. Adesso Jennifer Aniston svolta anche al cinema, con un ruolo davvero irriverente e cattivissimo (ma divertente). In "Horrible Bosses" (nelle sale Usa da luglio) veste i panni di Julia, una dentista ninfomane che molesta i suoi dipendenti e che per riuscire nel suo obiettivo seduce con banane, wurstel e ghiaccioli.
Jennifer si lascia dunque il romanticismo alle spalle e con questa commedia divertente cerca di voltare pagina e di mostrare al mondo il suo lato sexy, cancellando definitivamente quello dell'ex fidanzatina d'America.

Il film di Seth Gordon (regista della serie tv inglese "The Office") racconta la storia di tre amici che stanchi delle proprie vite decidono di uccidere i loro capi. Nel cast troviamo anche Jamie Foxx, Jason Bateman, Jason Sudeikis, Colin Farrell, Donald Sutherland, Charlie Day, Julie Bowen e Kevin Spacey.

Michelle, la solitudine la rende più bella

La Hunziker ancora single perché... "troppo impegnativa"

Bella, simpatica e sola, solissima, come si è definita lei stessa. Dopo Eros Ramazzotti e Daniele Pecci, Michelle Hunziker non riesce a trovare un fidanzato. Il magazine Gente si interroga sul perché e pubblica splendide foto di Roberto Rocco, in cui la showgirl, conduttrice ed attrice è più bella che mai. Il sorriso coinvolgente e solare e qualcosa nel volto che la rende ancora più affascinante... sarà la solitudine?

michelle hunziker, single,

Sensuale e affascinante Michelle ammicca in un abitino estivo lungo e scollato sfoggiando la sua irresistibile bellezza. Sembra tuttavia che ci sia un cambiamento in lei Eppure proprio perché così "perfetta" pare che gli uomini ne siano prima attratti, ma poi spaventati: "Corteggiatori", dice lei, "A volte si spaventano.

Pensano, questa ha 34 anni, ha un certo successo, viaggia, è indipendente, e allora no, è troppo impegnativa". A Michelle non resta che aspettare quindi, ancora, il terzo uomo potrebbe essere quello definitivo.

Sarcofago degli sposi

A Cerveteri furono trovati due straordinari cinerari in terracotta, detti "Sarcofagi degli Sposi", uno al Louvre di Parigi, l'altro a Roma, al Museo di Villa Giulia. Quest'ultimo è il più bello dei due, il più naturale, anche nella voluta stilizzazione ionica. Viene chiamato sarcofago, ma in realtà è una grande urna cineraria in terracotta, come mostrano i fori nella parte posteriore delle figure.

image

Risale alla seconda metà del VI secolo a.C. ed è considerato uno dei capolavori dell’ arte etrusca, fortemente influenzato dall’arte ionica.
Due coniugi sono raffigurati sdraiati semidistesi su un triclinio, avente zampe adornate di volute e su un materasso munito di coperta e cuscino, in posizione di perfetta parità,come se partecipassero ad un banchetto; detta consuetudine fu ripresa dai Romani, che molto amavano le conversazioni conviviali.
Il marito, dal petto possente e muscoloso, appoggia affettuosamente il braccio destro sulla spalla della consorte. I movimenti delle loro mani, che un tempo reggevano coppe e patere, per un'ultima libagione, si intrecciano in un gioco prezioso: le espressioni serene dei volti, i gesti pacati, ci parlano di un reciproco amore e, soprattutto, di un profondo rispetto.


image

L’atteggiamento dell’uomo, ritratto in atteggiamento affettuoso accanto alla sua sposa, sottolinea la considerazione ed il rispetto che godeva la donna nella società etrusca. Ella era tenuta in grande considerazione e aveva un ruolo di tutto rilievo nella vita quotidiana e sociale. Partecipava ai banchetti, come testimoniano le pitture delle tombe di Tarquinia, assisteva a spettacoli e giochi, presenziava a feste e cerimonie: dava anche il suo cognome ai figli. I corredi funebri hanno rivelato che le etrusche potevano possedere oggetti lussuosi e raffinati, sui quali amavano far imprimere il loro nome personale e quello di famiglia. Ricevevano un'adeguata educazione e spesso erano in possesso di una buona cultura, che sapevano mettere a frutto.


image

I due sposi dovevano tenere in mano degli oggetti conviviali da utilizzare al loro banchetto funebre e che era organizzato da amici e parenti in loro onore. O forse la sposa versa del profumo nella mano dello sposo.
Il marito, con lunghi capelli e barba a punta, appoggia affettuosamente il braccio destro sulla spalla della consorte. Le espressioni serene dei volti, i gesti pacati, parlano di un reciproco amore e, soprattutto, di un profondo rispetto.
Minore attenzione è riservata alla parte inferiore dei corpi, piuttosto schiacciata e rigida. La donna porta ai piedi le scarpe a punta dette "calcei repandi" e in testa il "tutulus", caratteristici capi di abbigliamento etruschi, di origine orientale. Ha lunghe trecce che le scendono sul petto ed è vestita di tunica e manto. Gli occhi allungati e obliqui dei coniugi non riproducono una caratteristica etnica, ma rispecchiano lo stile arcaico.


image

L'influenza greco-orientale è evidente. Sono visibili elementi di derivazione ionica che dimostrano i continui contatti che l'Etruria aveva con il mondo greco, come ad esempio il sorriso, l'acconciatura dei capelli, le superfici levigate e la longilineitá dei volti. Tutto ció, peró, é interpretato in maniera personale e assolutamente anti-classica. Nella composizione é accentuato uno squilibrio portato dalla diminuzione dello spessore nelle gambe e dall'aumento dello stesso nei busti. La posizione della coppia sposta tutto il peso verso destra e rompe l'equilibrio dell'intera figura.


image

La straordinaria limpidezza disegnativa delle linee sinuose, si accompagna all'incisiva espressione dei volti. Nonostante questo le figure risultano spigolose: i visi triangolari con i menti aguzzi, accentuati nell'uomo dalla barbetta, e gli occhi a mandorla rialzati ai lati; i due volti, quasi simili, sembrano ripetere lo stesso motivo sottolineandolo. Il sorriso, al contrario della serenitá greca, pare esprimere qualcosa di "beffardo" e ironico.
Le dimensioni dei corpi - a grandezza pressoché naturale - rivelano la maestria raggiunta dagli etruschi nel modellare e nel cuocere l’argilla. La ricchezza delle decorazioni di superficie, l’attenzione alla resa delle figure con piani morbidi e sfuggenti, tutto parla della raffinatezza dell’arte etrusca dell’epoca, che aveva saputo quindi recepire le conquiste anatomiche e spaziali greche, facendole proprie ed esaltandole con una più spiccata attenzione naturalistica.

Cleopatra


Cleopatra (Alessandria d'Egitto 69-30 a.C.), ultima regina della dinastia tolemaica; regnò sull'Egitto come Cleopatra VII dal 51 al 30 a.C. ed è passata alla storia per le sue relazioni sentimentali con Giulio Cesare e Marco Antonio.
Figlia del faraone Tolomeo XII Aulete, alla morte del padre nel 51 a.C. fu associata al trono con il fratello Tolomeo XIII, dodicenne, a condizione che si sposassero, come era nell'uso tra i faraoni egiziani. Nel terzo anno di regno, Tolomeo XIII, incoraggiato dai suoi consiglieri, assunse da solo il governo e mandò la sorella in esilio. Cleopatra si rifugiò in Siria, dove rivendicò abilmente i suoi diritti fino all'arrivo di Giulio Cesare, il quale, sconfitti gli egiziani sul Nlo nel corso della guerra alessandrina (48-47 a.C.), uccise Tolomeo e insediò sul trono Cleopatra, nel frattempo divenuta sua amante.
Secondo le consuetudini egiziane, Cleopatra dovette regnare insieme al fratello minore, Tolomeo XIV, allora undicenne, che fu costretta a sposare. Una volta assicurata la stabilità del governo egiziano, Cleopatra si trasferì a Roma, dove visse come amante di Cesare dal quale ebbe un figlio, Cesarione. Dopo l'assassinio di Cesare nel 44 a.C., tornò in Egitto dove, secondo alcune fonti, avvelenò Tolomeo XIV e associò al trono il figlio Cesarione. Allorché la battaglia di Filippi (42 a.C.) pose fine alla guerra civile seguita alla morte di Cesare, Cleopatra si legò ad Antonio, divenendo la sua amante; ebbe su di lui una profonda influenza, al punto da accreditare la voce che i due ambissero a dar vita a un regno orientale in opposizione a Roma.
Nel 40 a.C. Cleopatra ebbe da Antonio due gemelli e quattro anni dopo i due si sposarono ed ebbero un terzo figlio. Nel 34 a.C., dopo la vittoriosa campagna contro i parti, Antonio celebrò il proprio trionfo ad Alessandria e annunciò pubblicamente la divisione dell'impero, già di Alessandro Magno, tra Cleopatra e i figli. Quando la notizia giunse a Roma, Cesare Ottaviano Augusto dichiarò guerra ad Antonio: nella battaglia navale di Azio (31 a.C.) i romani distrussero la flotta di Cleopatra, e nell'agosto del 30 a.C., quando venne espugnata la città di Alessandria, Antonio e Cleopatra si suicidarono (secondo la leggenda la regina si fece mordere da un serpente). Cesarione fu giustiziato da Ottaviano e l'Egitto passò nelle mani di Roma, come proprietà personale dell'imperatore.