giovedì 10 marzo 2011

I cibi che proteggono la salute


Difendono persino dallo smog

In termine tecnico si chiama nutraceutica: in pratica la parola indica l'insieme dei cosiddetti "cibi funzionali", ovvero quegli alimenti che contengono principi attivi di origine vegetale o animale in grado di svolgere sul nostro fisico un'azione benefica e curativa simile a quella dei farmaci. Questi super-cibi possono essere utili nei confronti di molte malattie come l'ipertensione arteriosa, la depressione, l'Alzheimer e la sindrome metabolica. Insomma, scegliendo gli alimenti giusti si possono sfidare a colpi di forchetta e coltello tante "epidemie"' dell'Italia che invecchia.

Ad esempio, non tutti sanno che il mais è in grado di sviluppare le difese del nostro organismo contro alcune sostanze nocive di cui è carica l'aria carica di smog delle nostre città. Spiega Cesare Sirtori, presidente della Società Italiana di Nutraceutica (SINut) e professore di Farmacologia Clinica all'Università di Milano: "Gli elevati livelli di flavonoidi contenuti nel mais sviluppano le difese del nostro organismo contro sostanze tossiche chiamate fumonisine, tossine da funghi ambientali presenti in alta concentrazione in caso di forte umidità e contaminazioni atmosferiche". Il mais è solo uno degli esempi di cibi amici della salute messi in luce a Milano nel recente Congresso Nazionale della SINut, a cui hanno partecipato i più importanti esperti del settore. "Nutraceutici" è un termine ampio che comprende gli alimenti che forniscono sostanze utili, ad esempio l'olio extravergine di oliva, le proteine vegetali della soia e del lupino e il cioccolato amaro, gli integratori alimentari (come gli omega-3, acidi grassi polinsaturi estratti dal pesce), i probiotici (colture di batteri che colonizzano l'intestino migliorandone la funzionalità) e i prebiotici (sostanze organiche non digeribili in grado di favorire la crescita di batteri probiotici).

"Accanto all'aglio, al sedano e al lupino – spiega il prof. Bruno Trimarco dell'Università Federico II di Napoli - sono emerse osservazioni positive nel trattamento dell'ipertensione arteriosa per il potassio, lo zinco, il magnesio e le vitamine (B6, C, D, E). Importanti risultati sono stati forniti recentemente dall'associazione fra un estratto di riso rosso e la simsetina, una sostanza naturale di origine vegetale. E' stato possibile dimostrare una riduzione della ressione clinicamente rilevante e non diversa da quella rilevata con i farmaci antiipertensivi classici, oltre a un calo significativo della colesterolemia".

Anche contro il 'mal di vivere' si possono autorizzare alcune sostanze naturali in caso di fallimento delle terapie classiche. "Come evidenziato da uno studio pubblicato sull"American Journal of Psychiatry' - osserva Maurizio Fava, professore di psichiatria negli Usa, alla Harvard Medical School di Boston - sono stati raggiunti risultati sorprendenti in pazienti depressi con mancata risposta alla terapia standard grazie a un aminoacido (la S-adenosilmetionina, presente in tutti i tessuti animali), che aiuta a produrre serotonina e dopamina con un'ottima tollerabilità".

"La nutraceutica, che unisce la scienza della nutrizione alla clinica medica, è la colonna portante della medicina anti-invecchiamento - afferma Giovanni Scapagnini, professore di biochimica clinica all'università degli Studi del Molise - Vi sono alimenti che stimolano le difese naturali dell'organismo e la dieta mediterranea, a base di olio di oliva, pesce e verdure, costituisce il paradigma per la prevenzione di molte patologie. Ad esempio, l'oleocantale estratto dall'olio d'oliva è un antinfiammatorio più potente dell'ibuprofene; il resveratrolo contenuto nell'uva e' in grado di attivare le sirtuine, proteine che
difendono il Dna cellulare dallo stress ossidativo, aumentando la longevità, e gli omega 3 regolarizzano i trigliceridi e proteggono il cuore".

I nutraceutici possono persino aiutare chi ha cattivi rapporti con Morfeo: "L'associazione di melatonina, zinco e magnesio, inserita nella polpa di pera, migliora il sonno del paziente anziano, con conseguenze positive sul tono dell'umore", garantiscono gli specialisti Sinut. Infine, luci della ribalta accese anche sul lupino, un legume che gli esperti invitano a 'rispolverare' sulle tavole moderne: "Al tempo degli Egizi e dei Romani rappresentava infatti una fonte proteica importantissima, ma dopo l'arrivo dalle Americhe di nuove piante alimentari (come patata, pomodoro e mais) è caduto quasi in disuso". Eppure, il lupino ha dimostrato la sua capacità di abbassare del 4,2% il colesterolo totale. Ancora meglio può fare, sempre contro il colesterolo, la pectina di mela che può dare luogo una diminuzione media del 5,3%. Attenzione però a non pelare il frutto "perché solo la buccia contiene le pectine".

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