Le Meraviglie a rischio
Con l'aiuto del turismo ecosostenibile non lasciamo morire alcune tra le meraviglie del mondo. Colosseo, Ayers Rock, Stonhenge e molte altre nella lista nera.
Sono molte più di quelle che si potrebbe pensare le meraviglie del mondo a rischio di estinzione. Luoghi dal grande valore simbolico messi a repentaglio da fattori esterni come il turismo di massa, l’inquinamento ed in primis la poca educazione dei visitatori. È il caso di Ayers Rock, montagna australiana sacra agli aborigeni, una delle mete più ambite del luogo. Proprio perché consacrata da questo grande valore simbolico viene chiesto ai turisti di non scalare il monolite e se possibile di non fotografare alcuni punti che hanno per loro un significato profondamente religioso. Ciò, ovviamente, non accade. Le persone salgono e scendono immortalando qualsiasi tipo di paesaggio a loro risulti più gradevole. Anche la Città Eterna rischia di essere presa di mira da questa imperante tracotanza turistica. L’allarme lo lancia Richard Owen, corrispondente del Times. Il Colosseo, simbolo indiscutibile della romanità, nonostante la stretta orveglianza è esposto ad abbondanti rischi, che vanno dalla semplice asportazione di decorazioni, fino all'abbandono di rifiuti al suo interno. Un’altra meraviglia del mondo non meno in pericolo sono le piramidi di Giza: anche qui per problemi dovuti a sovraffollamento ed inquinamento. La lista nera però si allunga con il passare del tempo. Sono in pericolo anche luoghi come Colonia in Germania o i Porto di Mazzaron, in Spagna. Passando alla culla della civiltà greca tocchiamo mete come Atene e Creta dove le isole rischiano la desertificazione o la Valle di Kathmandu in Himalaya, pericolosamente presa d’assalto negli ultimi anni. I cicloni dellIndia nella Goa dalle splendide spiagge, rischiano di farci perdere anche questo scenario incomparabile, così come Taj Coral Reef nelle Maldive, a causa dell’erosione della barriera corallina. Al primo posto la rivista britannica WanderLust cita invece il deserto di Wadi Rum in Giordania, mentre in Messico troviamo Tulum, un tempo meta di turismo di nicchia. Ciò che colpisce davvero è l’irriguardoso trattamento del Stonehenge in Gran Bretagna, dichiarato nel 1986 dall' Unesco Patrimonio dell'Umanità. Al Sud della Cina troviamo il piccolo villaggio cinese di Yang Shuo, ove passano quasi 3 milioni di turisti l’anno. Queste e molte altre sono le creazioni di madre natura che potrebbero scomparire a causa di condotte pessime da parte dei visitatori; ma una risposta a tutto ciò c'è, ed è l'educazione al turismo ecosostenibile.
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