sabato 26 febbraio 2011

Gli Usa impongono sanzioni a Libia

Congelati i beni di Gheddafi e famiglia

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha firmato una serie di sanzioni contro la Libia, tra cui il congelamento dei beni di Muammar Gheddafi e dei suoi familiari. Tra le motivazioni citate da Obama per giustificare le sanzioni c'è il fatto che Gheddafi, il suo governo e i suoi stretti collaboratori hanno "preso misure estreme contro il popolo libico, tra cui l'uso di armi da guerra e mercenari" per commettere "violenza contro civili inermi".


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Berlusconi: "Gheddafi non ha più controllo"
"Sembra che effettivamente Gheddafi non controlli più la situazione in Libia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo al 46/mo congresso dei Repubblicani. "Sta cambiando lo scenario geopolitico e l'Italia ne è coinvolta. Nessuno ha potuto prevedere quello che è successo in Libia e quello che è accaduto qualche settimana prima in Tunisia e in Egitto, e nessuno potrà prevedere cosa avverrà".

"Sette morti negli scontri di ieri"
Alcuni testimoni hanno riferito alla tv panaraba Al Jazeera che almeno 7 persone sono state uccise venerdì a Tripoli quando le forze di sicurezza hanno sparato sui dimostranti. Un altro testimone ha detto alla Cnn che uomini armati e in borghese hanno ucciso ieri i suoi due fratelli durante manifestazioni anti-governative. "Anche due miei vicini sono stati uccisi e i loro corpi prelevati dalla strada e portati via", ha aggiunto.

Chavez: "Sostengo il governo libico, non ogni decisione di Gheddafi"
Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha annunciato di sostenere il governo libico, pur chiarendo di non condividere ogni decisione di Muammar Gheddafi e auspicando la pace per la Libia. "Non posso dire di sostenere, sostenere e applaudire ogni decisione qualunque essa sia che prende un amico dovunque sia nel mondo", ha spiegato Chavez.

A Tripoli alba calma
Dopo i violenti scontri di ieri e la manifestazione a sostegno di Gheddafi, la situazione a Tripoli è tornata relativamente calma, e nella notte si sono uditi solo sporadici colpi di armi da fuoco. Le autorità libiche hanno intanto deciso di trasferire i giornalisti stranieri, tra cui gli inviati italiani, dall'hotel Corinthia al Rixos, alla periferia sud della capitale.

L'Onu vota le sanzioni alle 17
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunirà alle 17 ora italiana per votare l'imposizione di sanzioni alla Libia. Il pacchetto, sul quale c'è già un accordo, prevede embargo sulle armi, congelamento dei beni, limite ai viaggi dei dignitari e un riferimento a eventuali crimini contro l'umanità. Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, è stato determinato: "Perdere altro tempo significa perdere più vite".

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