giovedì 17 febbraio 2011

Nuotare in un immenso acquario

Specie per specie tra pesci e coralli

Nel Mar Rosso si incontrano oltre 250 varietà di coralli e oltre 1200 specie di pesci ed altri esemplari di fauna marina, con esemplari diversi a seconda della profondità. Il reef è un ambiente ideale in cui le creature del mare trovano nutrimento e difesa dai predatori, o il luogo più protetto ideale in cui deporre le uova. La barriera presente nel Mar Rosso è del cosiddetto tipo “ a frangente” ed è costituita sia da coralli duri, o madrepore, e coralli molli. Madrepore e coralli molli appartengono al gruppo dei Celenterati, riconosciuti come appartenenti al regno animale solo nel 1726.

Nei tratti più vicini a riva, a profondità minime, si incontrano esemplari splendidi e multicolori, tutti da ammirare semplicemente nuotando a pelo d’acqua con maschera e pinne, delle quali è prudente munirsi per contrastare la corrente che in certi siti è piuttosto forte. Tra gli esemplari da osservare ci sono, tra i coralli, le specie Stylophora postillata, dai tradizionali rametti colorati, l’Acropora, dalla forma piatta e sottile, la Millepora dichotoma, detta anche corallo di fuoco perché altamente urticante, dal classico colore marroncino con punte bianche o azzurrine. Più in profondità si trova ad esempio la Millepora Platyphilla, molto comune intorno ai dieci metri di profondità.

Alcune specie di coralli possono essere molto urticanti ed è quindi opportuno evitare di entrare in contatto con essi. Dalle loro estremità appuntite possono sprigionarsi veleni più o meno aggressivi, come accade con i filamenti delle meduse o le punture degli anemoni di mare. Particolarmente dolorosa è l’ustione provocata dai coralli di fuoco, causa di piaghe che impiegano anche alcuni giorni a guarire. In caso di un “incontro ravvicinato” con questo bruciante abitatore del mare è opportuno immergere la parte offesa in acqua molto calda perché la tossina sprigionata dal corallo è termolabile, e poi spalmare una pomata antistaminica.

Tra coralli e madrepore nuotano pesci di ogni forma e colore, a righe, a macchie, in una sorta di caleidoscopico acquario. Tra quelli che si incontrano più frequentemente ci sono i pesci pagliaccio, che alcuni chiamano anche damigella verde, dalla splendida colorazione tra l’azzurro e il verde, le numerose varietà di pesci farfalla, gli splendidi pesci angelo, vere superstar della barriera corallina per la loro livrea a righe sgargianti. I pesci pappagallo, invece, sono forniti di un robusto becco grazie al quale frantumano le madrepore per catturare le piccole alghe che costituiscono il loro nutrimento. In questo lavorio continuo producono una quantità incredibile di sabbia corallina, fino a diverse centinaia di chili all’anno.

Tra le specie di grandi dimensioni c’è il pesce Napoleone, che può superare i due metri di lunghezza e i duecento chili di peso.

Tra le specie pericolose, invece, oltre a diverse varietà di squali, che però in genere non attaccano l’uomo, il più insidioso è il pesce pietra, che normalmente vive su madrepore, sabbia o nascosto tra le erbe marine, mantenendo una totale immobilità. I suoi aculei secernono un veleno che può essere mortale anche per l’uomo. Nel caso di un incontro sfortunato, anche in questo caso si deve immergere la parte colpita nell’acqua più calda possibile (il veleno si distrugge con il calore) e trovare l’ambulatorio medico più vicino. Attenzione anche al piccolo e grazioso pesce chirurgo, che deve il suo nome a una pinna sottile e tagliente come un bisturi, o ai denti aguzzi e ricurvi della murena.

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